Marano Lagunare

Veduta di Marano dalla laguna.

Maràn, in parlata veneta, è un comune italiano di 1827 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.

Storia

Abitata già in epoca romana, fu sede di un sinodo nel 590, che sancì lo scisma tricapitolino da parte del patriarca di Aquileia e della sua provincia ecclesiastica.

Assoggettata ad Aquileia fin dalla prima metà dell’XI secolo, la località fu contesa dal Sacro romano impero e da Venezia nei primi decenni del Cinquecento; passò definitivamente sotto il dominio della Serenissima nel 1543 sotto il dominio del doge Pietro Landò.

Nel 1866 il comune passa sotto dominazione italiana. Della fine dell’Ottocento datano vari progetti – tutti abortiti – per trasformare Marano in uno scalo marittimo d’importanza adriatica (Rinaldo Olivotto, Riccardo Fabris).

Monumenti e luoghi d’interesse

A Marano Lagunare troviamo ancora oggi tantissimi edifici dell’epoca della Serenissima, ed il più importante è la Loggia, chiusa con bugnato in pietra d’Istria, dove la comunità si riuniva. Un tempo sopra di essa sorgeva il Palazzo Comunale, sede delle principali decisioni, crollato nel Settecento per scarsa manutenzione. Accanto alla Loggia si osserva la cosiddetta Torre Millenaria, alta 32 metri, di cui si hanno le prime notizie nel 1066. È probabile che in principio fosse stata una torre d’avvistamento. Tutti i suoi lati sono ornati da busti di vari provveditori del paese. La Torre è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, e la parte superiore è stata ricostruita. Sulla stessa piazza si affaccia infine il Palazzo dei Provveditori, abitazione dei governatori della fortezza.

Anticamente tutto il paese era circondato da un sistema di mura, abbattute nell’Ottocento, di cui oggi rimangono solo Il Bastione di Sant’Antonio (su cui è poi sorta la fabbrica del tonno “Maruzzella”) e pochi altri frammenti. La chiesa parrocchiale, situata in via Sinodo e dedicata a San Martino, venne costruita nel Settecento. In essa erano custoditi anche dei reliquiari di San Vito, patrono cittadino, rubati durante la Prima guerra mondiale. Poco più distante dal centro c’è invece il Santuario della Madonna della Salute.

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