Storie di pescatori tra Lignano e Grado
I Casoni di Marano Lagunare.
Tra Lignano Sabbiadoro e la Laguna di Grado si estende un’area naturale di incantevole bellezza. Si tratta della Laguna di Marano, una riserva naturale nella quale dimorano numerose specie di uccelli e pesci.
Lungo questo tratto, affacciati sui canali che si snodano tra le barene, sorgono i cosiddetti Casoni, le tipiche costruzioni in canna e legno utilizzate un tempo dai pescatori sia come deposito, sia come luogo di riparo e riposo tra una battuta di pesca e l’altra.
“Non c’erano le finestre ed una volta acceso il fuoco il fumo doveva uscire attraverso gli interstizi delle cannucce o dalla porta lasciata aperta d’estate. Certamente il fumo s’impadroniva di tutto il casone e bisognava sedersi bassi e con la porta aperta per potersi guardare, parlare e respirare meglio. Il fumo teneva lontano le tantissime zanzare e oleoso com’era, s’attaccava all’incannucciato rendendolo internamente più impermeabile all’acqua”.
Marano, Grado e Caorle: ogni città il suo Casone
Un tempo, diverse famiglie del luogo, oltre alla dimora in muratura in paese, possedevano un Casone.
Esistono alcune differenze planimetriche e strutturali tra casoni maranesi, gradesi e caorlesi.
I primi erano privi di finestre e di forma rettangolare, con i lati più corti leggermente arrotondati. Le pareti, di circa 1,5 metri, aumentano l’altezza in prossimità dell’ingresso.
Il Casone gradese, invece, sempre di forma rettangolare, presenta il solo lato posteriore arrotondato.
Il Casone caorlese, infine, assume una forma pseudoellittica ed è privo di pareti verticali avendo il tetto spiovente che arriva quasi fino a terra.
In tutti i casi, comunque, queste costruzioni venivano disposte lungo l’asse est-ovest, per opporre meno resistenza al forte vento di bora. L’ingresso era sempre rivolto a ovest, il lato più riparato.
I Casoni venivano costruiti in legno e canne, materie prime presenti in quantità nella zona. Le canne venivano pulite a fatte essiccare, poi unite e posizionate a spiovente come copertura, con la punta rivolta verso il basso per far meglio defluire l’acqua piovana.
Dopo alcuni anni, a causa del deterioramento, si era costretti a rinforzare il tetto con altri strati di canne: a lungo andare il peso raggiunto costringeva i pescatori e erigere internamente delle assi verticali a supporto della trave principale.
L’interno rimaneva in terra battuta. Gli unici elementi d’arredo erano il focolare centrale in mattoni, attorniato da qualche panca o sgabello, e un letto.
Oggi i Casoni sono stati riadattati ed è possibile, su richiesta, sostarviper gustare un piatto di pesce fresco e sorseggiare il vino del posto.
Se non possedete una barca privata, potete affidarvi alle numerose agenzie che organizzano gite, mini crociere ed escursioni in laguna.
Un’esperienza davvero suggestiva!